Tulipani in fiore Tulipani in fiore © Pexels
TUTORIAL 09 Dicembre 2015

Come preparare i vostri bulbi alla fioritura primaverile

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Siamo giunti all'inverno ed è il momento giusto per dedicarci alle nostre piante bulbose per prepararle alla futura bella stagione. Le piante bulbose, infatti, riescono a creare un meraviglioso incanto floreale, grazie alla loro infinita quantità di colori, forme, dimensioni e varietà. Tutti possono cimentarsi con questo breve tutorial per godere poi in primavera dell'esplosione di colori che queste piante sanno regalare, visto che l'impegno che queste piante ci richiedono è davvero esiguo.

A voler essere precisi il periodo migliore per fare quanto segue è in pieno autunno ma, visto l'innalzamento delle temperature, posticipare di un mese la messa a dimora non comporta nulla di dannoso, anzi!

Vediamo meglio nel dettaglio i vari tipi di bulbi:

vero bulboVeri bulbi

Si tratta di organi sotterranei avvolti da foglie trasformate, con funzioni di riserva – per esempio narciso, giglio, tulipano e giacinto sono esempi di piante dotate di bulbi.

rizomaRizomi

Un rizoma è un fusto più o meno ingrossato, che si sviluppa sotto terra; i rizomi possono espandersi nel terriccio molto rapidamente. – per esempio Canna indica e calla si sviluppano da rizomi.

tuberoTuberi

Si tratta di fusti sotterranei, raccorciati, spessi e tondeggianti, ricoperti di gemme – per esempio dalia, giglio rampicante, anemone, begonia tuberosa si formano da grossi tuberi. Anche le patate sono piante che producono tuberi. 

bulbotuberoBulbotuberi

Sono parti sotterranee, carnose e ingrossate, del fusto delle piante che presentano gemme in prossimità di ciò che rimane delle foglie della stagione precedente – per esempio la fresia e il gladiolo si formano da bulbotuberi così come il ciclamino.

cormoCormi

Possono sembrare bulbi, ma sono steli modificati e sviluppati per conservare le sostanze nutritive – per esempo fresie, crochi come lo zafferano. 

Questi organi si differenziano tra di loro per struttura, forma e dimensioni, ma presentano la medesima funzione di permettere il superamento delle condizioni climatiche avverse, come gelo invernale e siccità estiva. La loro capacità di sopravvivenza ai periodi sfavorevoli è dovuta alla capacità di accumulare le sostanze di riserva che permettono una rapida crescita della pianta in condizioni ottimali.

Il ciclo vitale di queste essenze vegetali è particolarmente interessante. Ogni anno dopo la rapida crescita e la sfavillante fioritura, raggiunta la piena maturità, la pianta ferma il suo ciclo lasciando l’organo in stato di quiescenza. Tranne poche specie rifiorenti, la maggior parte di esse fiorisce una volta all'anno; quando le vedrete sfiorire e le foglie inizieranno ad ingiallirsi non abbiate paura che qualcosa non vada è il loro ciclo naturale. Non gettate via la pianta in preda ad una crisi isterica ma lasciatela tranquilla in terra. Le piante bulbose garantiscono fioriture per un certo numero di anni sia che si lascino i bulbi (tuberi, rizomi e cormi) nel terreno, sia che si preferisca o si renda inevitabile la loro conservazione in un ambiente idoneo. Tuttavia la loro crescita e sviluppo variano in relazione alla quantità di sostanze immagazzinate. Molti bulbi si possono acclimatare nel vaso, in terrazzo o nel giardino, se dopo la fioritura non vengono tolti dal terreno.

Veniamo alla messa a dimora

Le bulbose prediligono un substrato "leggero" per produrre al meglio i loro germogli. La struttura migliore è quella soffice e permeabile, i terreni argillosi infatti sono controindicati poiché ostacolano il movimento delle radichette e dei germogli, così come i terreni incoerenti – ossia eccessivamente drenanti – che sono soggetti ad un’eccessiva perdita di acqua e non permettono un giusto ancoraggio delle piante.

In commercio esistono svariate tipologie di terreno più o meno adatto alla coltivazione delle bulbose.
Il mio consiglio spassionato: la terra migliore è quella fatta da soli che permette di adattarci di volta in volta alle differenti esigenze delle varie essenze vegetali.

Queste piante necessitano di un semplice terriccio universale mescolato con della sabbia di fiume - 4 parti di terra e 1/2 di sabbia di fiume.

IMG 8722

Non esagerare con la sabbia di fiume è molto importante perché l'eccessivo dilavamento può causare mancanze idriche e nutrizionali con conseguente stress per le piante. Una prova che potrai fare é controllare la terra all'altezza del margine del vaso dopo una/due settimane: se è aderente alla parete del vaso va bene, se è presente un distaccamento tra la terra e la parete del vaso questo vuol dire che avete messo troppa sabbia, come si dice in gergo "tira troppo" in questo caso rimescolate il terreno aggiungendo altra terra. Importante è non fare questa operazione con la presenza di foglie o fiori. In primavera fornite del concime granulare a lento rilascio (è quello con il suffisso osmo-), facilmente reperibile in commercio e otterrete delle splendide fioriture!

I bulbi vanno posizionati in terra distanziandoli almeno il doppio del loro diametro, questo per evitare l'insorgenza di marciumi radicali che porterebbero alla morte delle piante.

IMG 8749

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Inoltre devono essere interrati ad un altezza pari al doppio della loro lunghezza. Fare molta attenzione al verso con cui interrate il bulbo:
la parte a punta (l'apice) deve essere rivolta verso l'alto mentre la parte più tondeggiante (basale) rivolta verso il basso.

apice basale

Per quelle regioni a clima rigido con facilità d'insorgenza di temperature particolarmente basse risulta necessario proteggere i bulbi che altrimenti soffrirebbero troppo.

In questo caso si hanno due possibilità:

  1. Pacciamare la superficie di terreno esposta alle intemperie climatiche.
  2. Ritirare i bulbi dal terreno verso l'inizio dell'autunno e poi piantarli a terra nuovamente appena le temperature lo permettono – tra i 7°C e i 10°C.

La pacciamatura permette di proteggere i bulbi sia dall'eccessivo freddo che dall'eccessiva presenza di acqua. Esistono differenti tipologie di materiale pacciamante per esempio la paglia, e non fieno!
Nelle foto qui sotto tre esempi più o meno con le stesse caratteristiche, la vera differenza è estetica e va a gusto personale.

corteccia di pinoCorteccia di pino 

pacciamante di colore scuro

cippatoCippato di alberi

pacciamante di colore chiaro

argilla espansaArgilla espansa 

pacciamante di colore scuro

Per avere l'effetto desiderato stendete almeno 5 cm del materiale che avete scelto in modo uniforme su tutta la superficie del vaso.

IMG 8748

Se vi trovate in zone climatiche in cui nei mesi invernali la temperatura scende tanto da rischiare gelate improvvise, queste specie vegetali hanno bisogno di particolari cure. Ai primi freddi bisogna togliere i bulbi dalla terra farli asciugare, levare la terra rimasta sul bulbo e sulle radichette, conservarli in un luogo asciutto e buio.

Una volta tolti i bulbi dalla terra riponeteli in un materiale che traspiri – es. ciotola di ceramica o coccio, o cassetta di legno foderata di giornali – fate un solo strato così da permettere a tutti i bulbi di respirare ed essiccarsi.

cestino

IMG 8718

IMG 8719

Inoltre con molta delicatezza rimuovere tutte le radici vecchie ed eventuali bulbilli (piccoli bulbi attaccati a quello madre che possono essere conservati e ripiantati nello stesso modo). Durante questo periodo di riposo i bulbi vanno controllati una volta al mese e scartati quelli che presentato segni di marciume, per evitare che infetti tutti quelli sani!

Un ultimo consiglio: l’acquisto deve essere effettuato con cautela, un bulbo di buona qualità è di notevoli dimensioni e quindi pesante, compatto al tatto, rigonfio e privo di ferite. Generalmente la grandezza del fiore è proporzionale alle dimensioni del bulbo, anche se vi sono alcune varietà di tulipani e di narcisi tromboni che producono bulbi più grandi.

Esistono molte specie e numerose varietà con differenti altezze, periodo di fioritura e forme fiorali. Tenendo conto di questi fattori, le piante bulbose danno anche la possibilità di ottenere delle composizioni floreali durature e progressive nel tempo. Non resta che sporcarsi le mani e dare pieno potere alla fantasia!
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Ultima modifica il 08 Marzo 2017
Francesco Imperi

Nato a Roma nel 1983, laureato in Biologia della Conservazione all' Università di Roma Sapienza. Partecipante a differenti progetti di ricerca e conservazione riguardanti gli animali, le piante e la loro interazione. Collabora con l’orto botanico di Roma Tor Vergata. Per “BUONO” si occupa di ecorestyling.