Niels Henrik David Bohr (1885-1962) Niels Henrik David Bohr (1885-1962) © BUONO
20BUONI2 16 Dicembre 2016

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Manchester, Giugno 1912: il fisico danese Niels Bohr scrive al fratello Harald “forse ho scoperto qualcosa sulla struttura degli atomi”. Bohr sta trascorrendo un periodo di lavoro nel laboratorio del fisico neozelandese Rutherford, che l’anno precedente aveva proposto per l’atomo la struttura detta planetaria perché rassomigliante ad un sistema di pianeti con gli elettroni ruotanti intorno ad un nucleo.

Ma il modello atomico di Rutherford aveva un problema: non era compatibile con le leggi della fisica classica, infatti il movimento degli elettroni implicava una perdita di energia che li portava a cadere sul nucleo, condannando di fatto l’atomo alla propria morte. Fu Bohr a fornire al modello di Rutherford le prime basi teoriche e per fare ciò dovette chiamare in causa un concetto nato solo 12 anni prima: il quanto elementare d’azione, scoperto dal fisico tedesco Max Planck.

bohr dettaglio arnia

Dettaglio dell'arnia di BUONO dedicata allo scienziato Bohr © BUONO

 

Bohr si concentrò unicamente sull’atomo di idrogeno e a marzo del 1913 inviò a Rutherford il primo di una serie di tre articoli e nacque così la teoria quantistica dell’atomo. Partendo dal fatto sperimentale che l’ idrogeno è stabile come la maggior parte degli atomi, Bohr suppose che anche l’orbita lo fosse; inoltre ipotizzò l’esistenza di alcuni stati nei quali l’elettrone poteva muoversi senza emettere energia e li chiamò stati stazionari. Gli elettroni potevano occupare solo orbite fisse, ad una precisa distanza da nucleo e tale distanza tra le orbite doveva essere un multiplo della costante di Planck. Ciascuna orbita poteva essere identificata con un numero intero, n, che egli chiamò numero quantico principale.

bohr api in volo

Api in volo verso l'arnia di BUONO dedicata a Bohr © BUONO

 

Tuttavia nel 1925 il fisico tedesco Heisenberg scrisse la prima formulazione rigorosa della meccanica quantica in cui negava ogni rappresentazione dell’atomo; l’anno seguente l’austriaco Schrodinger sviluppò la meccanica ondulatoria per descrivere il comportamento dei sistemi quantistici. Dalla discussione a tre con Bohr a Copenaghen, nell’estate del 1926, nascerà quella che oggi è conosciuta come l’Interpretazione di Copenaghen dei fondamenti della meccanica quantistica.

 

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Ultima modifica il 08 Marzo 2017
Benedetta Battistelli

Nata a Terni nel 1982, laureata in chimica e tecnologia farmaceutiche nel 2008 e nel 2012 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca. Insegna chimica nelle scuole superiori e lavora in farmacia come farmacista collaboratore.