Buono #15
All’inizio del ventesimo secolo, i genetisti riscoprirono l’interesse per la teoria ereditaria di Mendel e grazie alla collaborazione tra discipline diverse, come la genetica e la citologia, fu possibile confermare l’esistenza dei geni associati ai cromosomi. Tale scoperta si attribuisce agli studi di Morgan sul moscerino della frutta Drosophila melanogaster : la drosophila aveva delle caratteristiche molto utili per questo tipo di studi perché avendo solo quattro cromosomi, di cui due sessuali morfologicamente distinguibili (XX femmine e XY maschi), era molto facile seguire il destino di una mutazione.
Individui di Drosophila melanogaster con il maschio mutato
Come tutte le scoperte più sorprendenti, tutto è iniziato dalla semplicità dell’osservazione: durante gli esperimenti nella “Fly Room” presso la Columbia University, Morgan e il suo team osservarono moscerini maschi con gli occhi mutati di bianco, anziché rossi come solito; incrociarono quindi questi moscerini con una femmina con gli occhi rossi ottenendo moscerini maschi e femmine con occhi rossi, e successivamente incrociarono la progenie ottenuta, la quale ha prodotto tutte le femmine e la metà dei maschi con gli occhi rossi e l’altra metà dei maschi con gli occhi bianchi.
Questo schema suggeriva che il tratto colore dell’occhio era legato ad un gene presente sul cromosoma X in due forme alleliche: uno selvatico che produceva occhi rossi, e uno mutato che produceva occhi bianchi. Gli studi di Morgan e colleghi furono pionieristici tanto quanto gli studi di Mendel e fecero luce sulla natura dei meccanismi ereditari, consentendo a noi oggi di capire molto meglio i geni, le mutazioni e i segreti del DNA.
BIBLIOGRAFIA:
- Sturtevant AH 1965 A history of genetics. Harper and Row, New York.
- Snustand and Simmons 2000 Principi di genetica.
Ritwitta l'indovinello per giocare con i tuoi amici!
#BUONO #15
— buono (@ilmielebuono) 20 febbraio 2017
Ho speso così tanto tempo a capire chi mangiasse la mia frutta quando sarebbe bastato leggere i cromosomi. #20BUONI #SaveTheBees pic.twitter.com/U9IzajWbzw
Serena Cavallero
Nata a Terni nel 1982, laureata nel 2008 in Biologia Cellulare Applicata, dottore di ricerca in Sanità Pubblica nel 2012. Assegnista di ricerca presso la sezione di Parassitologia del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza, si occupa per "BUONO" degli aspetti inerenti la ricerca e l’educazione.
Sapienza
Researchgate