Albert Einstein aveva un sogno: spiegare tutti i fenomeni dell’universo con una sola teoria, una legge che racchiudesse i segreti della materia e quelli dei pianeti. In una lettera a Sommerfeld nel 1912 Einstein scriveva:
“In questo momento il problema della gravitazione mi assorbe completamente. Una cosa è certa: non sono mai stato così tormentato in tutta la mia vita”.
Einstein rivoluzionò l’ interpretazione classica della forza di gravità. Concepì le tre dimensioni dello spazio (larghezza, lunghezza ed altezza) con quella del tempo in un’unica grande tela, lo spazio-tempo. Come un tessuto elastico lo spazio-tempo si deforma per la presenza di grandi corpi proprio come un lenzuolo teso su cui appoggiamo ad esempio un melone, un’arancia o una biglia. A seconda della propria massa ogni corpo produrrà un incavo più o meno profondo. Ciò è quello che accade nell’Universo e l’incurvatura del tessuto spazio-temporale prodotta dal Sole (corpo di massa maggiore) influenza il moto dei pianeti e crea quella che noi percepiamo come gravità. Così la Terra orbita intorno al Sole proprio perché segue le incurvature dello spazio-tempo prodotte dal Sole.
Un altro aspetto straordinario di questa nuova interpretazione dello spazio e del tempo è che non esisterebbe uno spazio-tempo se non esistesse la materia in quanto non avrebbe alcun senso parlare di spazio-tempo senza considerare la materia. Per usare le parole del fisico statunitense J.A. Wheeler: “La materia dice allo spazio-tempo come curvarsi, e lo spazio-tempo dice alla materia come muoversi”.
Fu insignito del prestigioso premio Nobel per la fisica nel 1921.. ”for his services to Theoretical Physics, and especially for his discovery of the law of the photoelectric effect”.