Per talea s’intende la propagazione di una parte della pianta capace di emettere radici e generare un nuovo individuo geneticamente identico alla pianta madre. Con questa tecnica potremo moltiplicare le piante a cui teniamo di più o che sembrano avere maggior vigore sul nostro balcone o nel nostro giardino. Quest’ultimo aspetto non è per niente da sottovalutare poiché ci permette di essere padroni dei nostri spazi verdi e di decidere propagare le essenze vegetali scegliendo noi stessi quelle che ci sembrano più adatte al contesto.
Per talea s'intende la propagazione di una parte della pianta capace di emettere radici e generare un nuovo individuo geneticamente identico alla pianta madre
Quando si parla di talea molto spesso si intende il prelievo da una pianta madre di un ramo provvisto di almeno una gemma dalla quale nel tempo si otterrà una nuova pianta con le stesse caratteristiche della precedente. Tuttavia occorre sapere che ne esistono tre diverse tipologie di talee di cui ora andremo a scoprire di più.
TALEA ERBACEA
Begonia spp. © Carolyn Jewel | Senecio cineraria © Jon Sullivan
Questa tecnica di taleaggio viene spesso usata nel caso di piante erbacee, di piante perenni, o di piante vivaci, mentre non è molto indicata per alberi o arbusti, anche di piccole dimensioni. Il periodo più adatto è quello primaverile, ma si può eseguire anche nel tardo inverno. Per fare una talea erbacea occorre prelevare la porzione apicale della pianta o di una parte di essa, come una foglia (es: Begonia spp.) o un piccolo rametto (es: Senecio cineraria).
La Talea erbacea si esegue in primavera o tardo inverno su piante erbacee, perenni o vivaci.
Una volta prelevata la porzione da propagare dalla pianta madre, dovremo metterla a dimora nel terreno, che avremo cura di tenere sempre umido.
TALEA SEMILEGNOSA
È una tecnica adatta principalmente agli arbusti. Il periodo più adatto è quello estivo. Per una talea semilegnosa occorre prelevare porzioni di ramo giovani, ma già parzialmente lignificate.
Consiste nel tagliare una porzione di ramo appena al di sotto di una gemma, tale porzione deve essere lunga almeno 10-15 cm e contenere preferibilmente 4 gemme: 2 andranno interrate e da qui la nuova pianta emetterà le radici e 2 vanno mantenute fuori dal terreno, da qui si svilupperanno le nuove foglie.
La Talea semilegnosa si esegue su arbusti, principalmente nel periodo estivo.
Prima di mettere a dimora la nuova talea è bene asportare le foglie nella parte basale, mentre nella parte superiore è consigliabile lasciare una lamina fogliare di un almeno un terzo della lunghezza della talea stessa, questo perché altrimenti l’evapotraspirazione, e quindi il consumo di acqua da parte della pianta, risulterebbe troppo forte, influenzando negativamente il buon esito dell'operazione.
Tagliando dalla pianta un singolo ramo e dividendolo in seguito in porzioni si possono produrre più talee.
TALEA LEGNOSA
Questa tecnica si pratica con le piante ad alto fusto o con arbusti di medio-grandi dimensioni. Il periodo più adatto è quello autunnale e la fine dell’inverno. La tecnica della talea legnosa non differisce molto da quella della talea semilegnosa, se non per alcuni accorgimenti. Innanzi tutto occorre prelevare porzioni di rami dell'anno precedente, quindi non da rami eccessivamente vecchi, ma neanche da quelli giovani dell’anno stesso.
La Talea Legnosa si esegue nel periodo autunnale ed è adatta a piante ad alto fusto o con arbusti di dimensioni medio-grandi .
La talea deve essere lunga 10-15 cm e contenere almeno 4 gemme di cui 2 vanno interrate e 2 restano esterne, come per le talee semilegnose. Infine conviene togliere bene una piccola porzione di corteccia dalla parte bassa della talea, per favorire l’emissione delle radici e fare lo stesso taglio fogliare spiegato per la talea semilegnosa.
Infine alcune indicazioni comuni a tutte e tre le tecniche.
Molto importante è la modalità del taglio da effettuare, in particolare per la talea semilegnosa e per quella legnosa: risulta fondamentale praticare un taglio a V, inclinato su entrambe le estremità, questo consente all’acqua di scivolare via ed evitare pericolosi ristagni, che porterebbero all’insorgere di malattie o infezioni spesso mortali per le piante a questo stadio di vita.
Sopratutto per le talee semilegnose e legnose è importante incidere entrambe le estremità della pianta con un taglio a V.
Per quanto riguarda il terreno dove mettere a dimora le talee ti consiglio un terriccio composto per lo più da torba e terriccio in proporzioni rispettivamente di 3 parti di torba e 1 di terra. Questo perché le nuove radici appena nate risultano particolarmente fragili e necessitano di un terreno molto leggero per crescere e svilupparsi e di un minimo apporto nutritivo.
Il terreno più adatto è un terriccio composto da 3 parti di torba e 1 di terra.
Ultimo consiglio: per facilitare la formazione delle radici e l’attecchimento delle talee si può ricorrere all’azione di fitormoni con azione rizogena, ossia ormoni stimolanti la formazione delle radici. Non si tratta di nulla di chimico o inquinante, bensì ormoni già presenti nelle piante stesse.
Tali prodotti che si trovano comunemente nelle aziende agricole o nei vivai.
E’ di nuovo il momento di sporcarsi le mani per poi godere del lavoro e della fatica fatta, raccontateci le vostre esperienze qui oppure sulla nostra pagina Facebook!