Da recenti evidenze storiche sembra che Fibonacci si sia ispirato al mondo delle api per formulare la sua successione numerica e non al più noto modello della riproduzione dei conigli. Infatti egli visse per alcuni anni a Bejaia, a quell’epoca importante città algerina esportatrice di cera, dove venne in contatto con gli apicoltori locali. La successione di Fibonacci calza a pennello con la riproduzione delle api: in una colonia di api l’unico individuo fertile è l’ape regina; se questa depone uova fecondate nasceranno api di sesso femminile, al contrario, se la regina depone uova non fecondate, nasceranno api di sesso maschile, i fuchi. Le api femmine possiedono due genitori, mentre i fuchi ne possiedono uno solo, la regina appunto. Se consideriamo l’albero genealogico del fuco (1) esso possiede: un genitore (1); due nonni (2), ossia i due genitori dell’ape regina da cui esso è nato; tre bisnonni (3), poiché sua nonna possiede due genitori ma suo nonno ne possiede solo uno. E così via. Prendendo i numeri tra parentesi questi corrispondono ai primi numeri della successione di Fibonacci (1,1,2,3…). Questa trova un’applicazione anche in geometria: la curva che passa per vertici consecutivi di quadrati che hanno i lati equivalenti ai numeri della successione di Fibonacci forma una spirale. Questa spirale si trova spesso in natura, come nelle conchiglie e nella disposizione dei semi del girasole.
Dettaglio dell'arnia dell'apiario BUONO dedicata a Fibonacci © Carlo Taccari
Ritwitta l'indovinello per giocare con i tuoi amici!
#BUONO #16 - La mia serie è armonia. Riesci a indovinare chi sono?#20BUONI #research #support #SaveTheBees pic.twitter.com/63As65XNQZ
— buono (@ilmielebuono) 10 marzo 2017