Conclusi gli studi umanistici si dedica alla sua vocazione scientifica ed è a 24 anni che pubblica la sua prima memoria sui fenomeni elettrici. A 31 anni, sulle rive del lago di Como, osserva ed indaga l'infiammabilità di un gas contenuto nelle bollicine presenti nelle acque di palude: ha appena scoperto il metano. Le proprietà e l'applicabilità di questo gas saranno oggetto dei suoi lavori per diversi anni.
Tra le minacce alla Lombardia di Napoleone e la soppressione da parte degli austriaci dell'università di Pavia, della quale Volta è stato anche rettore, lo scienziato approfitta dell'inatteso tempo libero e inventa la pila, una batteria elettrochimica da lui chiamata “organo elettrico artificiale”, dal paragone con l'organo elettrico presente nei pesci Torpediniformi.
Alessandro Volta muore nella sua casa di Camnago il 5 marzo 1827, frazione di Como che oggi si chiama proprio Camnago Volta in suo onore. Ovviamente, come spesso accade quando si ha a che fare con personaggi particolarmente dotati come Volta, la lista dei suoi contributi alla conoscenza scientifica, soprattutto in materia di elettricità, è ben più lunga.
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