L’esigenza di scrivere queste linee guida è nata proprio nel momento in cui noi stessi ci siamo trovati a pensare all’etichetta per il miele BUONO e abbiamo realizzato quanto sia complesso riuscire a seguire le indicazioni specifiche senza incorrere in errori, a volte perseguibili anche legalmente con sanzioni. Da un lato il linguaggio usato nelle norme non aiuta, dall’altro le informazioni fornite dagli enti e dagli organismi competenti in apicoltura sono spesso disomogenee creando ulteriore incertezza.
Etichetta e sigillo di garanzia © Carlo Taccari
Quali sono le informazioni che devono obbligatoriamente comparire in etichetta?
- Denominazione di vendita*: informazione che identifica il prodotto alimentare, quindi va indicato “Miele”;
- Quantità netta*: è la quantità di miele escluso il peso dovuto alla confezione (tara); va indicata in grammi o chilogrammi, nel seguente modo: “grammi” oppure “g”, “chilogrammi” oppure “kg”, senza punteggiatura;
- Paese di origine: va indicato con la dicitura “Paese di origine: ITALIA” oppure “Miele italiano”;
- Lotto: è il prodotto ottenuto nelle stesse condizioni di produzione e va indicato con una L maiuscola e un codice a scelta composto da numeri e lettere;
- Termine minimo di conservazione: va indicato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro fine 2016” oppure “Da consumarsi preferibilmente entro fine settembre 2016” oppure “Da consumarsi preferibilmente entro il 30/09/2016”;
- Dimensione del carattere dell’etichetta: il minimo è 1,2mm ma può arrivare a 0,9mm se l’etichetta più grande fra le presenti ha una superficie inferiore a 80cm2. A seconda dei grammi di miele nel barattoli, la dimensione del carattere deve rispettare quanto segue: almeno 2mm per barattoli fino a 50g, almeno 3mm per barattoli tra 50g e 200g e almeno 4mm tra 200g e 1kg;
- Produzione e confezionamento: se il nome del produttore e la sede del confezionamento coincidono, è sufficiente indicare una sola volta il nome o la ragione sociale e l’indirizzo; se invece sono differenti vanno indicati entrambi.
- Sigillo di garanzia: è la linguetta adesiva che garantisce l’integrità del prodotto
Denominazione di vendita (miele) e quantità netta (peso) nello stesso campo visivo © Carlo Taccari
Altri parametri sono considerati facoltativi, come l’origine botanica (es.: miele millefiori), l’origine geografica (es.: miele dei monti Lucretili), i criteri di qualità (es.: marchio della certificazione biologica) o ancora la tabella dei valori nutrizionali e le indicazioni sullo smaltimento della confezione.
Nonostante le difficoltà tra regole e definizioni, riteniamo sia fondamentale seguire le buone pratiche anche in fase di etichettatura per vari motivi: per tutelare la qualità del prodotto italiano in un mercato internazionale in cui le norme o sono totalmente assenti o non sono così stringenti come nel nostro Paese e per garantire al consumatore sia la qualità del prodotto, sia una scelta consapevole al momento dell’acquisto.
Non ci resta che augurarvi una buona etichettatura!