Un'ape con il suo "zaino" micro-sensore Un'ape con il suo "zaino" micro-sensore © CISRO
RICERCA 07 Agosto 2015

TECNOLOGIA: CISRO utilizza micro-sensori per monitorare gli sciami.

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Le popolazioni di api sono a rischio e lo sanno bene anche i ricercatori del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CISRO) che raccolgono la sfida di aiutarle cercando una soluzione tecnologica.

Le api sono i più prolifici impollinatori di coltivazioni alimentari su scala mondiale - con un terzo del cibo che consumiamo ogni giorno dipendente dall’impollinazione, queste piccole creature contribuiscono ogni anno all’economia mondiale per diversi milioni. Api in salute sono un segno di una industria agricola in salute.

Sfortunatamente le popolazioni di api in alcune parti del mondo sono a rischio a causa di diversi fattori interagenti tra loro come: l’incremento dell’agricoltura intensiva, l’acaro Varroa, parassiti, cambiamenti negli integratori alimentari delle api e pesticidi.
Di importanza fondamentale è il temuto acaro Varroa, un parassita che si nutre dell’emolinfa delle api trasmettendo contemporaneamente agenti patogeni che indeboliscono le popolazioni di api fino alla morte.

 

I Sensori per Api prendono il volo per aiutare l’agricoltura

Comprendere dove gli insetti passano il loro tempo, quanto lontano viaggiano e cosa fanno è tradizionalmente molto difficile.

La tecnologia dei micro-sesensori sviluppati al CISRO promette di essere in grado di rilevare queste informazioni con un dettaglio senza precedenti. Come parte del loro programma di ricerca, il primo al mondo a monitorare gli spostamenti degli sciami di api, i ricercatori del CISRO hanno dotato migliaia di api di micro-sensori al fine di monitorare i loro movimenti e il loro ambiente.

“Questa piccola tecnologia permette ai ricercatori di analizzare gli effetti di fattori di stress come malattie, pesticidi, inquinamento dell’aria, dell’acqua, dieta alimentare e agenti atmosferici sulla capacità di spostamento delle api e la loro capacità di impollinare”
- Prof. Paulo de Souza, CSIRO Direttore Scientifico

I micro-sensori sono capaci di identificare attraverso radio frequenze le diverse api al momento del loro passaggio in particolari punti di interesse. Le informazioni vengono inviate in remoto ad un database attraverso il quale è possibile creare un modello tridimensionale completo e visualizzare come gli insetti si sono spostati all’interno del loro ambiente.

La prima generazione di sensori è grande 2,5x2,5mm e pesa circa 5 mg ma è già stata progettata una seconda generazione di sensori ancora più piccola 1,5x1,5mm perchè più piccolo è il sensore e minore sarà la sua interferenza sul normale comportamento dell’insetto.

 

Per ora l’acquisizione dei dati viene eseguita in Australia e Brasile

Le api sono insetti sociali che tornano sempre nello stesso punto e che svolgono le proprie attività secondo un programma preciso. Ogni cambiamento nel loro comportamento può essere sintomo di un cambiamento ambientale. Se potessimo comprendere i loro spostamenti, potremmo essere in grado di riconoscere molto rapidamente quali sono stati i cambiamenti nelle loro attività per cercare di comprenderne le cause.

Questo permetterà al settore agricolo di beneficiare al meglio del servizio di impollinazione fornito dalle api e permetterà ai ricercatori di monitorare alcuni rischi per la biosicurezza delle api come l’acaro Varroa.

In Tasmania migliaia di api sono già state dotate di micro-sensori e attraverso la partnership con il Vale Institute of Technology del Brasile la tecnologia dei micro-sensori è arrivata anche in Amazzonia consentendo il biomonitoraggio di queste due regioni attraverso le api.

Un giorno, proseguono al CISRO, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata anche su i moscerini della frutta e sulle zanzare, permettendoci di comprendere meglio il nostro mondo senza precedenti, accedendo anche a posti da sempre inaccessibili.

La prossima generazione di sensori sarà ancora più avanzata con la capacità di generare corrente elettrica attraverso il movimento degli insetti, conservare energia all’interno di batterie e seguire il movimento degli insetti in tempo reale.

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Ultima modifica il 08 Marzo 2017
Carlo Taccari

Nato a Roma nel 1980, laureato nel 2010 in Biologia Evoluzionistica. Presidente dell'Associazione è fotografo e grafico professionista. Si occupa per “BUONO” degli aspetti relativi alla comunicazione e all’immagine dell’Associazione.