Roma: la Street Art protegge le api con il murales di Livia Tedeschi Roma: la Street Art protegge le api con il murales di Livia Tedeschi © Daniele Romaniello
BUONO 25 Ottobre 2016

Roma: la Street Art protegge le api con il murales di Livia Tedeschi

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Da qualche settimana il quartiere Casalotti nella zona ovest della città è stato investito da un'ondata di colori grazie al progetto ideato dal fotografo Daniele Romaniello e realizzato dall'artista Livia Tedeschi. Il progetto trae spunto da un tema estremamente attuale e delicato: la costante diminuzione delle api e il rischio che ne consegue per l'intero ecosistema. Questa la motivazione principale che ha spinto Livia e Daniele a realizzare quest'opera lungo le pareti di uno dei pochi quartieri di Roma ancora digiuno di opere del genere.

A rendere ancora più ricco di significato l'intervento è la scelta della protagonista dell'opera: colei che regge le redini di ogni alveare, l'ape Regina. Ed è infatti una grande ape Regina quella che si mostra oggi ai passanti per ricordare loro l'importanza della presenza delle api nella catena della vita.

livia tedeschi all'opera sul murales 'let it bee'

Livia Tedeschi al lavoro sul murales Let it Bee © Daniele Romaniello

Parlaci della tua formazione artistica e di come sei arrivata alla Street Art. E' la tua prima esperienza in questo ambito?

Ho conseguito il titolo di Bachelor of Fine Arts studiando tra Parigi e New York presso la Parson School of Design. La decisione di non rimanere in Italia a studiare è stata presa per coltivare i miei due interessi principali: viaggiare e disegnare… e questa scuola me lo permetteva. Dopo essermi mossa nell’ambito della scultura e della pittura, due anni fa la mia curiosità e la voglia di imparare tecniche nuove mi hanno condotto ad approcciare a quella che oggigiorno è la forma d’arte pop per eccellenza, il tatuaggio, che mi ha aperto nuovi orizzonti dal punto di vista della tecnica ampliando le mie possibilità espressive. La Street Art per me ha costituito una nuova sfida, grazie soprattutto allo stimolo e allo spirito creativo di Daniele Romaniello, che mi ha coinvolto in questo progetto, proprio grazie al suo entusiasmo, ai temi scelti, e al mio desiderio di rapportarmi con questo nuovo mezzo di espressione.

Dettaglio dell'ape regina

Dettaglio dell'ape regina © Daniele Romaniello

Osservando alcuni tuoi lavori, in particolare le opere realizzate per l'edizione del 2011 di MArte Live con cui ti sei aggiudicata il premio per il miglior artigianato artistico, è possibile notare una specifica attenzione nei confronti del mondo animale. Da dove proviene e in che forme/modi lo hai sviluppato nella tua arte?

Quando ero bambina amavo molto guardare i libri di illustrazioni animali, cresciuta da una madre amante dell’arte e degli animali che mi ha sempre insegnato rispetto per i loro spazi e le loro peculiarità. Mi appassionava osservarli e ancora oggi è cosi: i loro movimenti diventano linee e colori, è una cosa che non posso controllare, ciò che vedo diventa automaticamente una composizione di forme, le espressioni sentimenti e i movimenti intenzioni.

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Let it Bee dedicato alla protezione delle api © Daniele Romaniello

Come sei venuta a conoscenza dell'Associazione BUONO e cosa pensi dell'attività da loro svolta?

Sono venuta a conoscenza di BUONO grazie al fotografo Daniele Romaniello che da tempo segue con attenzione le loro attività e si tiene aggiornato sui problemi legati alla diminuzione delle popolazioni di api. Penso che con l’impegno di tutti si possa davvero essere custodi di questo mondo per le generazioni future. Ritengo che le attività di educazione e divulgazione portate avanti da BUONO siano importantissime per raggiungere quante più persone possibili e che vadano sostenute.

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Let it bee © Daniele Romaniello

Considerato il ruolo e l'importanza delle api per il nostro ecosistema, che tipo di messaggio vuoi trasmettere al pubblico che osserverà la tua opera?

Il titolo che gli ho voluto dare e’ legato a una canzone dei BeatlesLet it be, cioe’ lascia che sia, in questo caso il gioco di parole cambia e diventa Let it Bee che letteralmente significa lascia che ronzino (riferito proprio al suono emesso dalle api). Un suggerimento per coloro che appena vedono un’ape (che poi spesso risulta essere una vespa, perche molti non riconosco neanche le differenze) si spaventano e provano paura. Ovviamente la puntura di un’ape non e’ piacevole ma e’ un meccanismo di difesa che le porta a morire. Come per tutto il mondo animale, spesso è l’ignoranza da parte dell’uomo a determinarne la pericolosità e soprattutto le possibilità stesse per quella specie di estinguersi o meno. Le api danno un contributo fondamentale al nostro ecosistema, anche una sola ape puo’ fare la differenza, ma questo concetto in realtà dovrebbe essere applicato a tutto il mondo animale.

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Livia Tedeschi all'opera sul murales Let it Bee © Daniele Romaniello

Quanto pensi sia importante sensibilizzare le persone in tal senso e renderle consapevoli di quello che ci circonda?

Importantissimo, fondamentale soprattutto perchè alla stra-grande maggioranza delle persone non interessa cio’ che li circonda, il dramma non si limita solo al mondo animale, l’ignoranza come dicevo demolisce e smantella: dalle considerazioni sugli immigrati, all’educazione civica, a una convivenza civile. La necessità è quella di mettere l’osservatore in discussione, minarne le proprie sicurezze… insomma che l’opera porti a prendere una posizione o a cambiarla, o quantomeno a approfondire la conoscenza dell’argomento per poi farsi un’opinione al riguardo. Anche se dopo soli dieci anni a dipingere e scolpire soggetti animali sono arrivata alla consapevolezza che sensibilizzare le persone a lungo termine e’ molto difficile, credo che allenare le menti dei più piccoli, di quelli che banalmente costituiscono il nostro futuro e quello del pianeta, abbia molto più significato e, probabilmente la Street Art è un modo veloce e d’impatto per arrivare a tutti, di tutte le età, e di tutte le idee.

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Let it bee © Daniele Romaniello

Che progetti hai per il futuro?

Continuare il percorso intrapreso con i tatuaggi per il momento è la mia priorità, ma mi piacerebbe avere la possibilità di trovare altri spazi, magari da riqualificare, in cui associare contenuti e piacere estetico. Per il resto ho una famiglia meravigliosa che dona il mio presente di una luce talmente abbagliante che il futuro è uno scivolo di gomma su cui spingere i propri desideri e quello dei propri cari… il nostro presente costituisce l’unico trampolino sul nostro futuro, per cui più che di progetti per il futuro parlerei di piani operativi per il presente.

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Ultima modifica il 08 Marzo 2017
Angelica Gimbo

Laureata e specializzata in Studi storico artistici presso l'Università La Sapienza di Roma, si occupa in particolare di seguire i movimenti legati alla Street Art sul territorio italiano. Fa parte dell'Associazione Culturale Esperide con il quale organizza visite e itinerari all'interno della capitale.

Esperide