Durante il viaggio, lo scienziato inglese Charles Darwin ha potuto infatti osservare una serie di ambienti e specie animali molto variegati e di verificare somiglianze tra gli esseri viventi tali da fargli ipotizzare che tutti gli animali sono in qualche modo imparentati tra loro. Nonostante le somiglianze però gli animali vanno incontro ad una serie di cambiamenti che consentono il loro differenziamento nel corso del tempo. Inoltre, se questi cambiamenti si dimostrano vantaggiosi per una ragione importante per la sopravvivenza della specie stessa, essi tendono ad essere più frequenti nel corso delle generazioni. Darwin chiamò questo processo Evoluzione per selezione naturale.
Forse tra tutti è lo scienziato al quale siamo più legati, Charles Darwin e la sua teoria evolutiva hanno contribuito fortemente a plasmare il pensiero moderno grazie al grande potenziale rivoluzionario sociale e culturale della sua idea. Nonostante l’evoluzione non sia solo una teoria astratta ma sia ormai un fatto accettato dalla comunità scientifica, in quanto sostenuto da numerosi dati empirici, subisce a tutt’oggi un forte ostruzionismo ed è ancora fonte di accese discussioni che contrappongono il caso al disegno intelligente.
Nel libro “On natural selection” Darwin cita le api come esempio di difficoltà che il lettore potrebbe incontrare nel comprendere ed accettare la sua teoria:
“..possono gli istinti essere acquisiti e modificati per selezione naturale? Cosa potremmo dire sul meraviglioso istinto che guida le api nel costruire le celle, che praticamente hanno anticipato le scoperte della matematica più complessa?". - Charles Darwin