Evoluzione - Storia di un'immagine errata Evoluzione - Storia di un'immagine errata ©BUONO
CURIOSITÁ 14 Febbraio 2019

Evoluzione - Storia di un'immagine errata

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É forse una tra le immagini che più spesso si associa all'evoluzione darwiniana e, nonostante tutto, non ha nulla in comune con la teoria evolutiva di Darwin... O quasi.

Se ti chiedessi di pensare ad un'immagine che trasmetta il concetto di evoluzione probabilmente ti verrebbe in mente lei, la rappresentazione del passaggio graduale dalla scimmia all'uomo. Così familiarmente associata all'evoluzione darwiniana.

 

evoluzione
Evoluzione Sviluppo In Avanti ©Pixabay

 

Non c'è un modo carino per dirtelo, ma quell'immagine non ha niente a che vedere con Darwin e la sua teoria evolutiva.

 

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La Storia dell'immagine

Siamo nel 1863 e Thomas H. Huxley pubblica il suo manoscritto Evidence as to Man's Place in Nature (trad= Il Posto dell'uomo nella natura). Sulla copertina del libro c'è un'immagine ispirata dalle idee di Darwin. Huxley fa produrre un'immagine di scheletri di primati in linea, in cui a sinistra ci sono scheletri i primati non umani mentre a destra c'è uno scheletro umano. Tramite il confronto anatomico voleva cercare di evidenziare come l'uomo e le scimmie avessero un antenato in comune.

 

Huxley - Mans Place in Nature Man's Place in Nature © T. H. Huxley

 

Un messaggio forte per quel tempo in cui la visione teologica la faceva da padrona e per la quale l'uomo, figlio di Dio, aveva un posto tutto suo nel mondo e non era certo tra gli animali.

Solo pochi anni prima Darwin aveva pubblicato il suo Descent of Man (trad= L'Origine dell'Uomo) e se già era difficile comprendere il concetto della sua evoluzione, figuriamoci quanto fosse difficile accettare le implicazioni che portava con sé.

 

Nell'evoluzione non c'è una progressione, un obiettivo o una logica prevedibile.

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Scientificamente scorretta

Darwin fu molto chiaro, l'evoluzione da lui descritta non ha un obiettivo finale, non ha una logica prevedibile. Per dirla con le sue parole:

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.
- Charles R. Darwin

Non c'è quindi una progressione, un obiettivo o una logica prevedibile.

Di fronte ad un ambiente che cambia, solo le specie in grado di adattarsi più rapidamente al cambiamento riusciranno a sopravvivere.

Lo stesso Stephen Jay Gould nel suo libro Wonderful Life (trad= Vita Meravigliosa), pubblicato nel 1989, denunciò la scorrettezza dell'immagine proprio perchè "[...] la vita non è una scala di prevedibili progressi".

 

Un Errore che persiste

Per quanto scorretta nel rappresentare un'evoluzione darwiniana, quell'immagine aveva un grande potere, era oltraggiosa.

Nel nostro mondo dominato dai social network potresti aver sentito già dire che "l'odio e l'amore sono due emozioni portatrici di like e reazioni" e le cose non erano poi tanto diverse nel 1800 anche se in quel momento gli unici mezzi di informazione erano legati alla stampa.

Quali saranno state le prime reazioni al pensiero di discendere da delle scimmie?

Sdegno e ribrezzo.

L'uomo, che doveva avere un suo posto speciale nel mondo naturale, non era diverso dagli altri animali, anzi, era uno di loro.

All'odio seguirono le caricature e gli sfottò.

 

A Venerable Ourang-Outang: A Contribution to Unnatural History. © The Hornet

A Venerable Ourang-Outang: A Contribution to Unnatural History. © The Hornet

 

Un forte dibattito si accese circa l'argomento evoluzione darwiniana.

The Road to Homo sapiens (trad= La Strada Verso l'Homo sapiens) é una delle infografiche scientifiche più conosciute dei nostri giorni (1965, Time-Life Books).

 

The Road to Homo sapiens ©Rudolph Franz Zallinger
The Road to Homo sapiens ©Rudolph Franz Zallinger

 

La didascalia recita "la lunga marcia dell'uomo dai suoi antenati simili alle scimmie fino all'Homo sapiens" e nella figura si osserva una progressione lineare da sinistra a destra, similmente a quanto si osservava nell'immagine di Huxley, più che una ramificazione darwiniana.

L'effetto visivo é immediato e il testo laterale a ricordare che non si può ridurre l'evoluzione dell'uomo a una sequenza lineare e che c'era un'evidente sovrapposizione temporale delle specie rinvenute nel tempo, risulta inutile.

Mentre tutt'oggi prosegue il dibattito sulla teoria evolutiva, quest'immagine é divenuta un caposaldo della nostra cultura. Pur non rappresentando una visione scientifica dell'evoluzione, porta ormai con sé il significato acquisito di "progresso" e non é difficile trovarla in contesti inaspettati come magliette, cappelli, pubblicità e persino francobolli celebrativi assumendo, anche in quest'ultimo caso, tutto un altro valore.

Francobollo realizzato da Poste Italiane per il bicentenario di Darwin del 2009

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Ultima modifica il 14 Febbraio 2019
Carlo Taccari

Nato a Roma nel 1980, laureato nel 2010 in Biologia Evoluzionistica. Presidente dell'Associazione è fotografo e grafico professionista. Si occupa per “BUONO” degli aspetti relativi alla comunicazione e all’immagine dell’Associazione.