Il racconto è popolato da donne che si uniscono insieme per costruire qualcosa di buono e di bello, proprio come le api, società femminile di insetti che produce la sostanza dolce per eccellenza.
"Sono tante ma vivono, si muovono, agiscono insieme.
Questa è la loro grande forza, l'unione. Per questo vengono chiamati insetti sociali."
E durante tutto il dipanarsi della storia si sentono gli odori: odori forti e pungenti, come la macchia mediterranea d’estate, o dolci e delicati, come i fiori di primavera su cui svolazzano le protagoniste del racconto, o carichi e variegati come il mare di Sardegna. Si vedono i colori: cupi come il mare profondo ed il cielo di notte, brillanti come le foglie degli alberi bagnate di rugiada ed il sole d’estate, delicati come i petali dei fiori di ortensia e di glicine, e dorati come il miele e l’addome delle sue creatrici.
"Più guardava e più vedeva. Era come se osservando quell'universo fatto di suoni, di insetti variopinti e tempo rubato, si entrasse in una dimensione parallela"
In ogni pagina si sente la forza della natura, una natura amica, ma a volte anche un po’ paurosa, come il mare la sera o il vento di Maestrale, come il veleno delle api, usato però solo per estrema soluzione. Più spesso una natura che protegge chi la ama, come uno sciame di api protegge il suo alveare.
È un libro che si legge con piacere, la storia scorre fluida, naturalmente, lasciando una sensazione di grande dolcezza.
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